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N. 2025/3 - Rivista elettronica di Diritto, Economia, Management

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Numero 3 - 2025
La "Dichiarazione europea sui principi e diritti digitali" - Per il decennio digitale 2020-2030
A cura di Donato A. Limone

Con questo numero monografico dedicato alla “Dichiarazione europea sui diritti e principi digitali” chiudiamo la serie dei numeri specialistici dell’anno 2025.
Abbiamo pubblicato infatti i seguenti numeri monografici di rilevante attualità:

  • N. 2/2025: Biblioteche e trasformazione digitale. A cura di Rosa Maiello.
  • N. 1/2025: NIS 2 e Cybersecurity. A cura di Sarah Ungaro.

Con il presente fascicolo intendiamo pubblicare una serie di contributi a commento della “Dichiarazione” con considerazioni da parte di approcci diversi: istituzionale, normativo, organizzativo, strategico, tecnico.

La “Dichiarazione” costituisce la “Carta digitale” della UE con riferimento al decennio digitale.
È una “Carta” importante perché definisce una strategia di sviluppo del digitale europeo: la Carta è scritta in modo chiara, comprensibile da parte di tutti, completa, con un linguaggio essenziale ed asciutto, con indicazione delle tematiche caratterizzanti la stessa politica UE del settore e delle cose da fare (impegni della UE rispetto alla Carta).
Abbiamo dedicato un numero specifico al tema perché della Dichiarazione in Italia si è parlato molto poco ed è un documento che non viene utilizzato di fatto nella definizione delle politiche italiane del settore (a livello parlamentare, governativo, ministeriale, dipartimentale).

Rileviamo come i principi e di diritti digitali della “Dichiarazione” sono stati “anticipati” dal Codice dell’amministrazione digitale (dlgs 82/2005 e sm) e nella fase di attuazione dello stesso Codice sono stati resi esecutivi ed attuati anche tramite il sistema delle regole tecniche e delle linee guida Agid.

La Carta ha particolare rilevanza se la consideriamo nel decennio digitale 2020- 2030 in merito alla attuazione delle direttive e dei regolamenti sulla Intelligenza artificiale, su eIDAS 1 e 2, sulla governance dei dati nel settore pubblico e privato, sullo sviluppo dei mercati digitali e del commercio elettronico, della cibersicurezza, della protezione dei dati personali, dello sviluppo di una cultura dei dati di qualità messi a disposizione in “spazi comuni europei” per creare una cultura dei dati europei.

I contributi di questo numero:

Donato Limone (La Dichiarazione europea sui principi e diritti digitali. Considerazioni introduttive): struttura della Dichiarazione, applicazioni, monitoraggio.

Marco Bussone (Digitale strumento di unità e di comunità): ogni giorno, ci interroghiamo su come le comunità siano più digitali, e più connesse, tra loro e con le altre. Si parte dalle infrastrutture. Una questione europea, sancita dalla Carta dei diritti e principi digitali del decennio digitale. Connessi tra noi e con gli altri. È un grave problema che il piano banda ultralarga sia in ritardo di quattro anni, perché il cerino resta nelle mani dei sindaci con i cittadini arrabbiati. Dobbiamo evitare che la burocrazia distrugga le buone cose che si sono fatte, ovvero che lo Stato possa intervenire laddove l’infrastruttura non c’è.

L’articolo Di Massimo Farina “Governance algoritmica dei principi digitali europei: modelli e prospettive”. Ha lo scopo di analizzare la regolamentazione tecnologica.

Andrea Lisi e Sarah Ungaro (L’architettura normativa dei diritti digitali nella Dichiarazione europea per il decennio digitale: principi fondamentali e nuove regolamentazioni nel quadro di un costituzionalismo digitale europeo) analizzano attraverso un approccio analitico rigoroso, i contenuti e le implicazioni giuridiche dei capitoli III e V della Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale, adottata il 15 dicembre 2022 dalle istituzioni dell’Unione Europea. L’indagine si concentra sulla complessa articolazione tra libertà di scelta nell’ecosistema digitale e sicurezza, protezione e conferimento di maggiore autonomia responsabile, evidenziando le tensioni dialettiche e le sfide ermeneutiche che connotano l’implementazione di tali principi nella prassi giuridica contemporanea.

Giovanni Manca (La reale attuazione di principi e diritti digitali in Italia): La Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale (2023/C 23/01) è fondamentale per orientare le scelte di natura sociale per un mondo che è già ampiamente digitale e con l’intelligenza artificiale tende a esserlo ancora di più occupando gli spazi della persona. L’espressione diritti digitali è anche seducente, se il mondo è digitale anche la persona deve disporre e reclamare i propri diritti. In Italia a partire dai primi anni ’90 la legislatura ha sempre di più sviluppato il tema di amministrazione digitale della società. Una indiscutibile pietra miliare è il Codice dell’amministrazione digitale (CAD – Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni) che peraltro, nel tempo ha perso l’obiettivo di essere principio, scivolando sempre di più verso lo stato di contenitore di norme, anche attuative, da inserire “al volo” per legiferare sui temi del momento. Alla data di marzo 2025 il sito di Normattiva ci informa che sono 509 le modifiche rispetto al testo originale.

Paolo De Nardis, Stefano Epifani, Matteo Bozzoli (La sostenibilità digitale come elemento abilitante di cittadinanza): gli Autori fanno una riflessione generale sul decennio digitale europeo (2020-2030), delineato dalla Commissione Europea attraverso la comunicazione “2030 Digital Compass”, mira a costruire un futuro digitale sostenibile, inclusivo e competitivo per l’Europa. Tra gli obiettivi prioritari figurano la promozione delle competenze digitali, la realizzazione di infrastrutture digitali sicure e sostenibili, la digitalizzazione delle imprese e la trasformazione dei servizi pubblici. Questi pilastri sono centrali per una crescita economica equa, resiliente e inclusiva, basata su una solida cultura digitale e su tecnologie orientate al bene comune.

Il contributo di Enzo Chilelli (Gli USA inventano, la Cina copia e l’Europa norma…..) una riflessione sulla transizione digitale.

Il Contributo di Daniele Napoleone (La dichiarazione sui diritti e principi digitali per il decennio digitale: una costituzione digitale per l’Europa. Opportunità e rischi di un’interpretazione solamente formale). La Dichiarazione europea rappresenta un atto politico che delinea una visione comune per guidare la trasformazione digitale dell’Europa nel rispetto dei diritti fondamentali e dei valori democratici. Pur non essendo vincolante, essa si configura come una “costituzione digitale” capace di orientare le politiche nazionali. Tuttavia, il rischio di una ricezione meramente formale è concreto, soprattutto in Paesi come l’Italia, dove spesso le misure sono state adottate in ottica di adempimento burocratico. L’articolo propone di interpretare la Dichiarazione non come un elenco di principi astratti, ma come un quadro operativo da tradurre in politiche concrete, fondate su sostenibilità economica e organizzativa, cooperazione territoriale, valorizzazione delle competenze e strumenti di valutazione dell’impatto. Solo in questo modo essa può diventare una bussola per un digitale europeo realmente a misura di cittadino.

Enrica Priolo (Il paradigma europeo della sicurezza digitale tra security by design e autodeterminazione informazionale: riflessioni critiche sul Capitolo V della Dichiarazione europea sui diritti e principi digitali.) La Dichiarazione europea sui diritti e principi digitali per il decennio digitale configura un modello di governance tecnologica che tenta di conciliare le esigenze di sicurezza sistemica con l’autodeterminazione individuale. Il contributo analizza criticamente il paradigma “sicurezza-protezione-responsabilizzazione” delineato nel Capitolo V, evidenziandone le implicazioni giuridico-economiche e le tensioni dialettiche tra tutela eteronoma e autonomia soggettiva nell’ecosistema digitale europeo, con particolare attenzione alle criticità emergenti dal binomio empowerment/marketing digitale.

Di Alessia Palladino (Il decennio digitale nella sanità “virtuale”: il caso del metaverso): Un contributo su di un tema specifico trattato dalla Dichiarazione.

info@clioedu.it

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